Terre del Veio: una cantina nel parco


È sempre interessante vedere una cantina nella sua fase “adolescenziale” quella in cui si affrontano profonde trasformazioni che andranno a definirne l’identità. Un passaggio che presuppone la messa in discussione di tutto quello che è stato fatto, come è stato fatto e perché è stato fatto, si smonta per ricostruire, si valuta e si analizza per capire cosa tenere e cosa lasciare, dove intervenire e fino a che punto.  Un momento delicato in cui non mancano difficoltà, passi falsi, incertezze, cambi di rotta, ma anche nuovi obiettivi vicini e lontani, progetti, idee, stimoli, si consolidano le radici e si decide il futuro. IMG_6853Passeggiare tra i filari di Terre del Veio e parlare con Paolo David fa pensare a tutto questo. La sua è una storia simile a tante altre, un lavoro poco soddisfacente in civici ambienti chiusi e un suocero stanco di portare avanti da solo la piccola azienda di famiglia. Così tentato da una vita all’aria aperta, Paolo inizia a interessarsi della campagna. Nel 2000 subentra definitivamente al suocero affidandosi ancora a lui  per avere consigli e indicazioni  sulle coltivazioni. In azienda c’è anche la vite, ancora a tendone per ottenere il massimo di produzione. Sia in vigna che in cantina, l’approccio è tradizionale, non presuppone un progetto e gli obiettivi sono quelli essenziali e immediati della resa. Poi gradatamente si compie il passaggio. Paolo acquista una sempre maggiore autonomia. IMG_6851Nel frattempo anche il mondo del vino inizia a cambiare, la richiesta si orienta sempre di più verso la qualità e diventa necessario un ripensamento dell’impostazione aziendale. Fondamentale diventa l’individuazione di professionalità valide per compiere il salto di qualità. Inizia così la collaborazione con i due enologi Maurilio Chioccia e Gianluca Mugnai. “Quella 2014 è stata la terza vendemmia con i nuovi enologi. Lavorare con Maurilio e Gianluca  è davvero un piacere. Non solo per la competenza, ma anche per  la capacità di trasmettere passione e insegnamenti. Con loro c’è sempre da imparare! Hanno studiato l’azienda e i terreni e ora, insieme, stiamo mettendo a punto la gamma” Dice Paolo David, faccia aperta, brunita  dal lavoro in campagna. “Pensa che ancora faccio la Romanella. Sapete cosa significa  Romanella?” ci chiede “è la mano di pittura che si dà per rinfrescare un ambiente. Ed è il vino da fraschetta, un vino contadino semplice e frizzante che adesso fa parte della nuova DOC Roma. La richiesta c’è, così ne faccio qualche bottiglia”.

IMG_6877“Che tipo di terreno hai qui? ” chiede Carlo

“In parte tufaceo in parte argilloso” risponde Paolo

“Una parte quindi è vulcanico?” incalza Carlo

“Sì, vedi quel monte laggiù?” Paolo alza la mano per indicare un’altura in lontananza “quello era un vulcano, qui infatti il terreno è scuro, c’è molta basaltina. Più in là è composto da breccole. Poi diventa cretoso”

“Hai fatto alcuni cambiamenti importanti come intendi proseguire? Quali sono i progetti per il futuro?” chiede Carlo mentre entriamo in cantina.

IMG_6878“Il mio compito era quello di gettare le basi che cercherò di consolidare, poi ci sono i figli che dovranno continuare questo percorso. Dario inizierà enologia a Viterbo il prossimo anno. Nell’immediato sto portando avanti il progetto per una nuova cantina e una nuova bottaia per l’affinamento, poi ancora nel mondo delle idee c’è l’agriturismo e la fattoria didattica. Siamo all’interno del Parco di Veio, poco lontano dal ritrovamento del più antico luogo di sepoltura etrusco dipinto “Leoni Ruggenti” (700 a.c.). Una zona con grandi potenzialità sia da punto di vista naturalistico che culturale, ma al momento sono solo e devo ragionare sulle priorità. ”. Con la tipica accortezza dell’agricoltore, Paolo sa che bisogna fare un passo alla volta, non avere fretta, perché il vino ha i tempi lunghi e i risultati si conquistano con pazienza.

IMG_6880Oltre al vino, Terre del Veio è anche olio extra vergine d’oliva e  miele:  “Le mie 15 arnie  sono un vero antistress. Prendermi cura delle api mi fa passare qualsiasi pensiero o preoccupazione”. Ma ci sono anche le galline e i galli con la doppia cresta che inneggiano al sole  con un chicchirichì squillante. Davanti alla porta della cantina, seduta su una vecchia sedia, Rosa fa le parole crociate e aspetta i clienti. Rosa è la suocera di Paolo, detta “La Marescialla” e non è difficile intuirne i motivi. Ai suoi occhi azzurro mare  non sfugge niente, anche quando sembrano guardare altrove. Con il suo piglio determinato, Rosa presidia la cantina e serve il vino sfuso, una voce ancora importante per Terre del Veio.  Per chi cerca un buon vino da pasto, la cantina è  un punto di riferimento fondamentale, con due elementi che fanno la differenza: una campagna all’interno di un Parco che è già Roma, quindi naturalezza e vicinanza . I clienti affezionati salutano, entrano e fanno da soli.

Il mondo del vino è fatto anche di questo: semplicità, immediatezza, continuità e rapporti familiari.

Terre del Veio  fa parte dei DiVini Etruschi, la manifestazione volta a  promuovere  i vini dell’antica Dodecapoli Etrusca  che si terrà  a Volterra,  a Palazzo Pretorio, piazza dei Priori,   il prossimo 1-2-3 maggio 2015.

 

Terre del Veio

Via Formellese, 137/d – 00123 Roma

Tel. 30 88 84 70 fax 30880104

www.terredelveio.it

info@terredelveio.it

 

I Vini

Cremera I.G.T. Lazio bianco (Malvasia puntinata)

Nexum I.G.T. Lazio bianco (Viogner, Pinot bianco)

Cremera I.G.T. Lazio rosso (Montepulciano, Merlot, Pinot nero)

Nexum I.G.T. Lazio rosso (Cabernet, Merlot)

 

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