Cortona


Cortona

Il recente ritrovamento in Via Vagnotti, in pieno centro storico, di una capanna villanoviana databile alla fine dell’VIII secolo a.C. sembra confermare che l’abitato protostorico si è sviluppato esattamente nello stesso luogo centro dell’insediamento ellenistico e romano, dove ha continuato a vivere la città medievale e moderna. La più antica documentazione archeologica successiva risale al primo venticinquennio del VI sec. a.C., quando appaiono i tre grandi tumuli del piano, quello di Camucia, posto sulla strada per Chiusi, e il Primo e il Secondo Tumulo del Sodo, posti sulla via per Arezzo. Queste emergenze attestano la avvenuta formazione anche a Cortona di una ristretta classe aristocratica, autocosciente del proprio ruolo regale e della propria egemonia sul resto della compagine sociale. Con il V secolo a. C. la città e il territorio di Cortona appaiono pienamente formati, ma solo con il IV secolo a.C. la pianta cittadina acquista una piena leggibilità grazie alla costruzione delle mura, realizzate in poderosa opera quadrata lungo un perimetro di oltre 3 Km., che ancora oggi costituiscono il segno tangibile di una straordinaria continuità della forma urbana tra l’età classica e la presente.La porta urbica meglio nota è la Porta Bifora, a doppio fornice, indagata tra il 1986 e il 1990 nel corso dei lavori che ne hanno consentito il restauro e la riapertura. La porta successivamente acquista il carattere di vera e propria “porta trionfale” di Cortona, dalla quale si dipartono due importanti vie, una diretta a Chiusi, l’altra ad Arezzo. Il momento di maggior sviluppo della città coincide con gli anni che separano la guerra annibalica, che investe le immediate vicinanze di Cortona (la battaglia del Trasimeno è del 217 a.C.), e l’acquisizione della cittadinanza romana, nell’89 a.C. Le vicende belliche, che in Etruria provocarono la “liberazione” degli antichi servi, a Cortona lasciarono le grandi famiglie aristocratiche in posizione dominante e protagoniste di un nuovo periodo di fulgore della città. L’aristocrazia tardo – ellenistica interviene nell’urbanistica, nell’edilizia pubblica e nella sfera privata, soprattutto con realizzazioni di forte impatto ideologico, come i sepolcri. I membri di questo ceto vanno a rioccupare i grandi tumuli arcaici oppure li imitano nelle nuove forme ellenistiche, attestate dalle superstiti “Tanella di Pitagora”, “Tanella Angori” e Tomba di Mezzavia. Al momento dell’acquisizione della cittadinanza romana, il territorio di Cortona ha raggiunto una fisionomia ormai compiuta.